Storia
Il Moesano nel corso dei tempi
Ca. 10000 a.C.
Dall’assenza di vegetazione fino a una rada sterpaglia.
Ca. 9000 a.C.
All’inizio fitta sterpaglia, poi il bosco ritorna a coprire il terreno, dapprima betulla, poi pino, i boschi si fanno rapidamente fitti.
Migrazione degi alberi termofili.
Ca. 7500 a.C.
A basse quote boschi misti di tigli e olmi, ontaneti; a quota più alte troviamo abiette, al limite della zona boschiva troviamo pini cembri e larici; espansione massima dei querceti e delle abetine; prime tracce di cultura, incendi; a Mesocco si trovano i reperti più vecchi.
Ca. 4000 a.C.
A basse quote boschi misti di tigli e olmi; in Mesolcina la Quercia assume un ruolo predominante, ontaneti; a quote più elevate regresso del abete bianco, migrazione della peccia che entro breve tempo assume un ruolo dominante; l’ontano nano (drosa) è frequente; raro il pino cembro; il larice si trova in una stretta fascia al di sotto del limite superiore del bosco; il faggio si trova fin nelle valli più superiori anche se raro.
3200 - 2600 a.C.
Castaneda, Pian del Remit: resti di architettura, prime tracce di campicoltura (aratro!).
1400 - 1200 a.C.
Mesocco, insediamento/centro abitato TecNev-Santa Maria del Castello.
600 - 500 a.C.
Mesocco, necropoli presso l’attuale negozio Coop.
Fino al 200 a.C.
Continuazione della presenza delle ricche tombe/sepolcri di Castaneda; accertata la presenza di campicoltura, viticoltura, betulleti.
Ca. 0
Intensità dell’agricoltura piuttosto ridotta, agricoltura e viticoltura poco estese, castagneti e selve di noci rari o assenti.
Ca. 1000 d.C.
Estensione massima dei castagneti, selve di noci, coltivazione di cereali e viticoltura; dissodamenti per far posto all’alpicoltura.
Ca. 1500 d.C.
Regressione di tutte le piante coltivate nelle quote superiori. Passaggio alla sola praticoltura; a quota più basse sviluppo del mais.
Fonti bibliografiche
H. Zoller; Pollenanalytische Untersuchungen zur Vegetationsgeschichte der insubrischen Schweiz, 1960
Schweizerisches Landesmuseum Zürich; Die Lepontier, Grabschätze eines mystischen Alpenvolkes, 2001
Alcune date importanti riguardanti la Val Calanca
12.08.1296
Si firma l’atto che fissa i confini tra il comune di Roveredo-S.Vittore e quello di Calanca.
La Calanca è rappresentata dai suoi dodici delegati.
1496
La Calanca entra a far parte della lega Grigia.
1796
La Calanca si divide, politicamente, in Esterna e Interna.
Esteriore: S.ta Maria, Castaneda Buseno e Cauco.
Interiore: Arvigo-Landarenca, Braggio-Selma, S.ta Domenica-Augio e Rossa-Sabbione.
1830 - 1831
Costruzione della strada della valle.
1851
La Calanca costituisce il 3° Circolo del distretto Moesa.
1866
Spartizione dei beni Patriziati, rimasti in comunione sino ad allora.
Comune di Calanca nei tempi
In elaborazione.
Chiese e cappelle
In elaborazione.
Emigrazione
Si sa dai censimenti che la Calanca nel 1623 contava circa 600 fuochi, ciò che poteva corrispondere almeno a 2500 abitanti. Un secolo dopo, circa nel 1773, contiamo in Valle 2900 anime. È ovvio che la valle non poteva dare lavoro e pane a tutta quella gente, perciò molti erano costretti ad emigrare.